20 marzo 2012

LETTERA ALLA COMMISSIONE EUROPEA


LETTERA ALLA COMMISSIONE EUROPEA
A seguito del convegno sull'idroelettrico realizzato a Breno il 14 01 2012, voluto ed organizzato dalle associazioni firmatarie (fra cui anche il nostro gruppo A.P.S. Braone), si è deciso che, fra le varie iniziative da intraprendere, vi fosse pure la necessità di scrivere una lettera di denuncia con relative richieste a vari destinatari, fra cui la Commissione Europea,per rendere il problema visibile anche al di fuori del nostro territorio. La lettera fu la seguente:



AL COMMISSARIO EUROPEO PER L'AMBIENTE
Sig. Janez Potocnik,
Commission européenne
B-1049 BRUXELLES, Belgique

AL PRESIDENTE COMMISSIONE PETIZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO
Signora Erminia Massoni
Commission européenne
B-1049 BRUXELLES, Belgique

AL MINISTRO DELL'AMBIENTE
Via Cristoforo Colombo, 44
00147 ROMA

ALL'ASSESSORE REGIONALE ALL'AMBIENTE
Direzione Generale Ambiente, Energia e Reti
Piazza Città di Lombardia, 1
20124 MILANO

ALL'ASSESSORE PROVINCIALE ALL'AMBIENTE
Dott. Stefano Dotti
Via Milano 13
25126 Brescia

AL PRESIDENTE DELLA COMUNITA' MONTANA DI VALLE CAMONICA
Sig. Corrado Tomasi
Piazza Tassara
25043 BRENO

AL PRESIDENTE DEL BIM DI VALLE CAMONICA
Sig. Corrado Tomasi
Via A. Moro
25043 BRENO

AL SEGRETARIATO PERMANENTE DELLA CONVENZIONE DELLE ALPI
Herzog-Friedrich-Straße 15
6020 Innsbruck, Austria

CIPRA INTERNAZIONALE
Im Bretscha 22
9494 Schaan, Liechtenstein

CIPRA ITALIA
Via Pastrengo 13
10128 Torino


e p.c. AI SINDACI DEI COMUNI DELLA VALLE CAMONICA
via e mail







OGGETTO: Captazioni fluviali a scopo idroelettrico in Valle Camonica (BS), Italia.


A fronte dell’elevato numero di richieste per derivazioni e captazioni delle acque lungo l'asta del fiume Oglio e dei suoi affluenti, in Valle Camonica, Provincia di Brescia, si chiede agli Enti competenti in indirizzo di deliberare in tempi stretti una moratoria di tutte le nuove captazioni richieste allo scopo di costruire centraline idroelettriche nel territorio della Valle Camonica, in attesa di:
  • effettuare un monitoraggio della situazione in essere alla luce delle decine e decine di impianti già insistenti o in fase di realizzo sul territorio;
  • realizzare una rigida programmazione degli interventi in modo da avere una visione globale e non una risposta occasionale alle singole richieste;
  • valutare attentamente la possibilità che siano le Amministrazioni locali a realizzare le captazioni e relative centraline, soprattutto attraverso gli impianti sugli acquedotti, piuttosto che aziende private, predisponendo anche degli appositi fondi o mutui a cui i Comuni possano attingere per la realizzazione degli impianti;
  • dare parere vincolante alle Amministrazioni locali in merito alle captazioni.

Nella Valle Camonica sono già presenti centinaia di captazioni su torrenti e affluenti del fiume Oglio, oltre a una decina di grandi invasi per l’accumulo di acqua ad uso idroelettrico. Sono presenti, con impatto paesaggistico notevole anche due fra le centrali idroelettriche sotterranee tra le più grandi d’Europa. Se si escludono due captazioni risalenti ad oltre un secolo fa, il fiume Oglio era rimasto inviolato. Società private stanno ora presentando centinaia di richieste per sottrarre acqua dai torrenti già sfruttati ed alcune riguardano direttamente il fiume Oglio, anche con la realizzazione di captazioni e tubature che attraversano i centri abitati (Edolo).

A sostegno di queste richieste vengono di seguito richiamati alcuni passaggi della Convenzione delle Alpi.

La raccomandazione n. 12 della Convenzione delle Alpi afferma:
L’attuale livello di sfruttamento dello spazio alpino a fini di produzione idroelettrica è significativo. Il potenziale idroelettrico residuo dipende dalla quantità di corsi d’acqua e dalle portate non ancora sfruttate e da altre funzioni specifiche del corso d’acqua che ne possono limitare lo sfruttamento. Se pertanto rimangono ormai solo poche aree finora non utilizzate nell’ambito di un perimetro più vasto (p.es. un bacino fluviale, una provincia o un cantone), la salvaguardia di tali zone così rare potrebbe essere auspicabile”.


La raccomandazione n. 13 della Convenzione delle Alpi dice espressamente:
Nell’ambito della strategia regionale, può essere considerata l’individuazione di aree deliberatamente tenute libere da qualsiasi tipo di sfruttamento, al fine di evitare impatti irreversibili. Tale decisione dovrà costituirsi sulla base di un’ampia partecipazione dei portatori di interesse coinvolti, così come sottolineato nella Raccomandazione 11”.

La raccomandazione n.11:
Lo sviluppo di una strategia regionale è un processo avviato dall’autorità competente. Al fine di assicurare la trasparenza e trovare soluzioni che tengano conto dei diversi interessi in gioco, le opinioni dei principali portatori di interesse devono essere adeguatamente considerate attraverso procedure partecipate”.

Tutto ciò è anche conforme all’Articolo 4 del Protocollo “Energia 20” della Convenzione delle Alpi, che sottolinea la partecipazione degli Enti regionali e locali al processo di attuazione delle politiche energetiche al fine di garantire concertazione e collaborazione. Gli Enti territoriali direttamente interessati devono partecipare ai diversi stadi di preparazione e attuazione delle politiche energetiche e delle relative misure, nel rispetto delle loro competenze e nel quadro istituzionale vigente.

Pertanto si chiede che la Valle Camonica sia considerata area “non idonea allo sfruttamento idroelettrico”.

A tal fine si richiede la moratoria, di cui all’inizio della presente nota. Nel frattempo in Valle Camonica deve essere predisposto uno studio che ne indichi le aree classificate “non idonee allo sfruttamento idroelettrico” e le aree in cui vi possa essere un controllato sviluppo idrolettrico con ben definite regole per la realizzazione di nuovi impianti.

Per tale scopo si tenga presente che in Valle Camonica esistono siti di elevato valore ecologico e paesaggistico

  • Parchi nazionali (presenza del Parco Nazionale dello Stelvio)
  • Siti Natura2000 rilevanti per l’acqua (sia all’interno che all’esterno del Parco Regionale dell'Adamello)
  • Paesaggi o monumenti naturali di importanza nazionale / regionale rilevanti per l’acqua (il Ghiacciaio dell'Adamello, siti SIC, ZPS, torbiere)
  • Tratti fluviali e biotopi di importanza nazionale / regionale p.es. secondo la rarità della tipologia o la naturalità o la funzione specifica del sistema fluviale (Parchi e le molte riserve naturali presenti nella Valle)
  • Tratti fluviali rivitalizzati o per i quali è prevista la rivitalizzazione
  • Pianure alluvionali (zone umide, paludi, zone riparie, tratti fluviali dinamici e tratti fluviali a struttura pluricursale ...)
  • Aree di riproduzione importanti
  • Tratti fluviali interessati da deflussi residui
  • Tratti fluviali con popolazione ittica e di crostacei di importanza nazionale
  • Interferenza con la protezione delle risorse idriche per la fornitura di acqua potabile (zone per la protezione dell’acqua potabile).

Si ricorda infine che la Convenzione delle Alpi prefigura la possibilità di individuare anche Aree di esclusione.
Infatti, in base alla legislazione vigente, possono esservi siti il cui ulteriore uso per la produzione idroelettrica è vietato, a causa del loro valore ecologico e paesaggistico unico o ai sensi della pianificazione territoriale locale. Questi casi, che rappresentano “aree di esclusione”, dipendono dalla legislazione locale e non vengono pertanto esplicitamente elencati nei criteri.
Sempre nella convenzione delle Alpi viene specificato, ma dovrebbe essere ovvio, che tra le valutazioni per deliberare se un luogo sia idoneo alla realizzazione di una centralina idroelettrica vi debba essere anche la previsione del suo possibile sviluppo futuro quali, per puro esempio, quelli legati ad usi agricoli o di ricreazione del luogo. Nelle domande presentate in Valle Camonica pare non si sia tenuto conto di ciò e sono state presentate domande anche in zone in cui le Amministrazioni Comunali stanno proponendo formalmente nuovi Parchi comunali o aree di produzioni agricole sperimentali e di qualità.

Vallecamonica, 20 marzo 2012

ITALIA NOSTRA Sezione di Vallecamonica
LEGA AMBIENTE, Circolo di Vallecamonica
COMITATO CAMUNO ACQUA PUBBLICA
GRUPPO ITALIANO AMICI DELLA NATURA-
Naturfreunde Internazionale Sezione di Saviore dell’Adamello
CONFERENZA STABILE DELLE SEZIONI E SOTTOSEZIONI C.A.I. di Vallecamonica e Sebino
COMMISSIONE INTERSEZAIONALE C.A.I.-TAM Vallecamonica e Sebino
OSSERVATORIO TERRITORIALE DARFENSE
OSSERVATORIO TERRITORIALE DI EDOLO
AUSER DI VALLECAMONICA
GASV Gruppo Acquisti Solidali di Vallecamonica
METUP Vallecamonica
APS Braone