12 gennaio 2009

Denuncia pubblica sullo stato in cui riversa il Torrente Palobbia e il non rispetto delle normative vigenti


Braone li 12/01/2009



Alla cortese attenzione di:


Roberto Formigoni Pres. Reg. Lombardia Presidenza@postacert.regione.lombardia.

Dario Fossati Tutela e valorizzazione del territorio Regione Lombardia territorio@postacert.regione.lombardia.it

Umberto Benezzoli direttore Generale Organizzazione Direzione Generale Qualità dell'Ambiente Regione Lombardia ambiente@postacert.regione.lombardia.it

Massimo Ponzoni assessore Organizzazione Direzione Generale Qualità dell'Ambiente Regione Lombardia

ambiente@postacert.regione.lombardia.it

Alessandro Bonomelli Presidente Parco dell' Adamello info@parcoadamello.it

Antonio Dal miglio direttore Settore Risorse idriche Arpa Lombardia info@arpalombardia.it

Berna Vanda Direttore ARPA Lombardia Dipartimento provinciale di BRESCIA brescia@arpalombardia.it

Alessandro Bonomelli Pres. Comununità . Montana di Valle Camonica presidente@cmvallecamonica.bs.it

Carabinieri sezione Tutela Ambientale Prov di BS noebscdo@carabinieri.it

Alberto Cavalli Presidente Provincia di Brescia presidenza@provincia.brescia.it

Enrico Mattinzoli Asses. Ambiente, Ecologia, Attività Estrattive – Energia Provincia di Brescia mpasini@provincia.brescia.it

Marco Zemello Diret.Derivazioni Acque-Opere Ecologiche Provincia di Brescia mzemello@provincia.brescia.it

Guido Bonomelli Assessore Settore Polizia Provinciale Brescia gbonomelli@provincia.brescia.it

Dario Fenaroli Direttore Settore Polizia Provinciale Brescia dfenaroli@provincia.brescia.it

Volpini Giancarlo Resp. Nucleo ambientale Provincia di Brescia gvolpini@provincia.brescia.it

Gozzi Giacomo Resp Nucleo ambientale Edolo ggozzi@provincia.brescia.it

Francesco Mazzoli Assess. Settore Assetto Territoriale Parchi e V.I.A. fmazzoli@provincia.brescia.it

Cesare Bettocchi Dirett. Settore Assetto Territoriale Parchi e V.I.A. fbertocchi@provincia.brescia.it

Alessandro Sala Assess. Caccia pesca Provincia di Brescia asala@provincia.brescia.it

Mariapia Viglione Respon. Uff. pesca Provincia di Brescia mviglione@provincia.brescia.it

Loretta Bettini Uff. pesca Provincia di Brescia lbettini@provincia.brescia.it

Galli Antonio Resp.Nucleo itt venatorio Breno agalli@provincia.brescia.it

Guido Cenini Presidente del circolo Legambiente di Valle Camonica guidocenini@aliceposta.it

Dott.ssa Elena Minici Difensore civico Montana di Valle Camonica difensorecivico@cmvallecamonica.bs.it

Claudio Calvi Direttore Unità di Business di Brescia Enel claudio.calvi@enel.it

Responsabile Enel Spa, Funzione Audit Codice Etico audit.enel.codice.etico@enel.it

Facchini Italo Responsabile Edison area Valle Camonica italo.facchini@edison.it

Facchini Clemente Sindaco di Braone info@comune.braone.bs.it


Oggetto:



Denuncia sullo stato in cui riversa il Torrente Palobbia e il non rispetto delle normative vigenti







Premessa

“Dobbiamo prendere coscienza che questo non è un uso sostenibile delle risorse naturali ,e che Il Minimo Deflusso Vitale non può essere ignorato nel nome di fantomatiche giustificazioni monetarie e d energetiche, poiché le logiche e drammatiche conseguenze, non soltanto dal punto di vista dell’impatto ambientale, ma anche sulla fauna ittica e idrogeologica, non possono essere usurpate da altri interessi. Se la volontà di un radicale cambiamento, oltre a nascere dalla collettività, venisse recepita dalle Istituzioni,dai vari movimenti politici, la situazione potrebbe ancora cambiare, pena un degrado ambientale ormai incamminato sulla via del non ritorno.”





Minimo Deflusso Vitale nel Torrente Palobbia

e Normative vigenti





Noi, pescatori e Amici del Palobbia, considerato lo stato in cui riversa il Nostro Torrente Palobbia, chiediamo semplicemente che vengano applicate le leggi, il che sembra non solo legittimo, ma sopratutto un nostro diritto e un nostro dovere. Purtroppo, come tante altre volte, sembra che la legge sia “uguale per tutti” ma solo sulla carta e non nella realtà di tutti i giorni, appare infatti evidente che le lobby che controllano l’energia, salvaguardino il Loro patrimonio monetario a scapito del Nostro patrimonio ambientale, con scuse di fabbisogno energetico nazionale, raggirando e/o ignorando le normative vigenti. A riprova di quanto detto sopra, basta guardare il nostro Torrente Palobbia ormai ridotto a rigagnolo e in lunghi tratti perennemente asciutto, il quale è interessato da ben quattro captazioni idriche, due delle quali di proprietà ENEL, una EDISON e una per diritti irrigui. La captazione ENEL situata in località Scalassone nel comune di Braone, lascia a valle della stessa, una distesa di sassi completamente asciutta per quasi tutto l’arco dell’anno (salvo sporadici rilasci o precipitazioni metereologiche), la Captazione ENEL situata nel comune di Ceto, (che comunque è sempre sul torrente Palobbia), rilascia una quantità di acqua irrisoria da una piccola fessura praticata nella paratia, spesso ostruita da fogliame e materiale organico trasportato dalla corrente, la captazione EDISON che in interessa la parte di torrente attraversante l’abitato di Braone, essendo una captazione antropica, è fortemente condizionata dalle due precedenti in quanto, nonostante gli sforzi dimostrati dall’Edison che spesso rilascia la totalità dell’acqua captata, la stessa non è sufficiente per arrivare alle foci del fiume Oglio la cui distanza è solo di alcune centinaia di metri. Si fa in oltre presente che l’acqua captata dalle varie opere di presa, non viene in alcun modo rimessa nell’alveo, neppure dopo il suo utilizzo, e che il Torrente Palobbia, fa parte del Parco dell’Adamello e che nessuna delle captazioni sopra citate è provvista di qualche impianto e/o rampa di risalita per l’ittiofauna.

Riporto di seguito un estratto da: PIANO DI SETTORE ACQUE DEL PARCO DELL’ADAMELLO NORME DI ATTUAZIONE

Art. 3 (Risorse idriche da preservare e tutelare)

E’ vietato realizzare nuove derivazioni o captazioni di acqua ed attuare interventi che modifichino il paesaggio, il regime idrico o la

composizione delle acque - fatti salvi i prelievi temporanei funzionali alle attività di malga e di gestione dei rifugi - nei seguenti casi:

Corsi d’acqua all’interno del perimetro del Parco Naturale dell’Adamello, istituito con L.R. 23/2003.

Corsi d’acqua da tutelare integralmente, individuati in attuazione dell’art. 164 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n° 152 e di seguito

elencati:

1. Torrente Tredenus dalle sorgenti sino al “Ponte del Sergio”;

2. Torrente Palobbia (Val Paghera di Ceto), dalle sorgenti sino alla captazione Enel in località “Faet”;

3. Torrente Palobbia (di Braone), dalle sorgenti sino alla captazione Enel in località “Piazze”;

4. Torrente Stabio dalle sorgenti sino alla captazione in località Degna;

5. Torrente Caffaro (Breno), fatte salve le concessioni già assentite.

I sopra citati corsi d’acqua sono identificati quali ecosistemi acquatici ad elevata integrità.

Questo a dimostrazione del pregio naturalistico del Torrente Palobbia fino alle captazioni ENEL, a valle delle quali viene completamente stravolto dalla scarsità di acqua o addirittura dalla totale assenza della stessa.

Per la comune logica e coscienza collettiva, risulta superfluo ed assurdo che si debba intervenire addirittura con delle normative per pretendere, considerando le esigenze della comunità, che si derivi l’acqua dei torrenti per produrre energia elettrica e rilasciare al contempo un quantitativo di acqua che preservi l’integrità del torrente e la possibilità della vita nello stesso.

Dobbiamo prendere coscienza che questo non è un uso sostenibile delle risorse naturali ,e che Il Minimo Deflusso Vitale non può essere ignorato nel nome di fantomatiche giustificazioni monetarie e d energetiche, poiché le logiche e drammatiche conseguenze, non soltanto dal punto di vista dell’impatto ambientale, ma anche sulla fauna ittica e idrogeologica, non possono essere usurpate da altri interessi. Se la volontà di un radicale cambiamento, oltre a nascere dalla collettività, venisse recepita e non solo sulla carta, dalle Istituzioni,dagli enti e dai vari movimenti politici, la situazione potrebbe ancora cambiare, pena un degrado ambientale ormai incamminato sulla via del non ritorno.

Vogliamo oltremodo ricordare che le disposizioni in materia del Deflusso Minimo Vitale, contenute nel PTUA, approvato con deliberazione di giunta regionale n° 13/2244 del 29 marzo 2006, prevedevano che a partire dal 1 gennaio 2008 ed entro il 31 dicembre 2008 tutte le derivazioni d’acqua insistenti sui corsi d’acqua lombardi, fossero adeguate a garantire la presenza a valle delle opere di presa,una quantità d’acqua minima a garantire un corretto ecosistema fluviale nel corso di tutta l’asta dello stesso,il DMV appunto, come determinato ed applicato secondo le modalità e criteri stabiliti dal PTUA medesimo.

La direttiva Regionale approvata con la deliberazione di giunta Regionale n° 13/6232 del 19 dicembre 2007 si propone di fornire alle autorità preposte al rilascio delle concessioni di derivazione d’acqua (Regione Lombardia per le grandi derivazioni e le amministrazioni provinciali per le piccole derivazioni) e agli enti che a vario titolo concorrono alla pianificazione ambientale intorno alle acque pubbliche, una procedura amministrativa unica ed uniforme in tutto il territorio regionale. Tale documento, intende altresì fornire agli enti pubblici coinvolti e ai soggetti concessionari interessati, indicazioni tecnico-operative sulle modalità di determinazione del valore della componente idrologica MDV contenuta nel PTUA, nonché indicazioni e linee di indirizzo sui progetti di adeguamento delle opere di presa che i concessionari dovevano presentare alle autorità concedenti per garantire la presenza ed il rispetto del MDV in alveo, entro i tempi previsti dalla normativa vigente.

Riteniamo inutile e superfluo ricordare tutte le altre normative ed articoli correlati poiché a portata di mano di chiunque voglia visionarne il contenuto , ma ci teniamo a sottolineare quanto previsto dalla: DELIBERA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA

VII LEGISLATURA ATTI: 15107 SEDUTA DEL 28 LUGLIO 2004 DELIBERAZIONE N. VII/1048 INIZIATIVA: GIUNTA REGIONALE COMMISSIONE REFERENTE VI CODICE ATTO: PDA/0370

OGGETTO:

ATTO DI INDIRIZZO PER LA POLITICA DI USO E TUTELA DELLE ACQUE DELLA REGIONE LOMBARDIA – LINEE STRATEGICHE PER UN UTILIZZO RAZIONALE, CONSAPEVOLE E SOSTENIBILE DELLA RISORSA IDRICA

ART. 5.3.1.3. Determinazione del deflusso minimo vitale

Allo scopo di assicurare la salvaguardia e mantenere vitali le condizioni di funzionalità e di qualità degli ecosistemi acquatici, tutte le derivazioni da corso d’acqua naturale sono regolate dall’Autorità concedente, anche mediante revisione delle utilizzazioni in atto, prevedendo rilasci volti a garantire il deflusso minimo vitale (DMV), che costituisce la portata minima da rilasciare a valle delle opere di presa mediante opportuna regolazione delle stesse.

Sulla base delle indicazioni contenute nell’Allegato B alla richiamata deliberazione n. 7/2002 dell’Autorità di Bacino del fiume Po, il DMV si compone di:

• una componente idrologica di base, posta pari al 10% della portata naturale media annua alla sezione di riferimento;

eventuali fattori correttivi da applicare alla componente idrologica, che tengano conto delle condizioni locali e sito—specifiche, ed in particolare di: caratteristiche morfologiche dell’alveo del corso d’acqua (M), interazione tra acque superficiali e sotterranee (A), naturalità e pregi naturalistici (N), esigenze di fruizione turistico—sociale (F), necessità di diluizione degli scarichi (Q), esigenze di variazione nell’arco dell’anno del DMV (T).

Il valore complessivo del DMV non può superare il 20% della portata naturale media annua alla sezione di riferimento. Eventuali deroghe ai valori massimi e minimi del DMV sono adeguatamente motivate ed autorizzate in seguito ad apposite sperimentazioni, finalizzate a verificare l’efficacia dei rilasci ed a migliorare la determinazione del DMV.

L’Autorità concedente:

entro il 31 dicembre 2008, adegua tutte le derivazioni in modo da garantire a valle delle captazioni la componente idrologica del DMV.

• entro il 31 dicembre 2016 integra la componente idrologica, ove necessario, con l’applicazione dei fattori correttivi del DMV

4.2. Allo scopo di adeguare le derivazioni esistenti al rilascio del DMV, i concessionari presentano, in aderenza alle scadenze previste nel programma indicato e comunque 1 anno prima del termine indicato per il rilascio nei precedenti punti 4.1.b) e 4.1.c), un progetto per l’adeguamento della derivazione al DMV.

Tale progetto dovrà contenere l’indicazione di sistemi adeguati a consentire il deflusso del DMV, delle opere necessarie a soddisfare le esigenze di continuità dell’ecosistema fluviale interessato dalla derivazione, e dei sistemi di misura per la verifica delle portate rilasciate.

Sulla base di tale progetto l’Autorità concedente procederà ad adeguare i disciplinari di concessione rideterminando i parametri e le caratteristiche di concessione “senza che ciò possa dar luogo alla corresponsione di indennizzi da parte della pubblica amministrazione, fatta salva la relativa riduzione del canone demaniale di concessione”.

6.3. Continuità dell’ecosistema fluviale Al fine di garantire la continuità dell’ecosistema fluviale interessato dalla derivazione il DMV dovrà essere, di norma, rilasciato immediatamente a valle delle opere di presa o dall’invaso, ancorché sia tecnicamente possibile e compatibile con la sicurezza delle opere, predisponendo sistemi di rilascio che ne garantiscano deflusso in ogni condizione e che necessitino la minor manutenzione possibile in relazione alle caratteristiche idrauliche del corso d’acqua. Qualora la portata intercettata dall’opera di presa sia inferiore al DMV come sopra determinato, essa dovrà essere totalmente rilasciata.

6.4. Controlli A valle del rilascio (o della presa) il concessionario dovrà installare appositi sistemi per il controllo del valore di DMV. Detto controllo potrà avvenire mediante l’installazione di misuratori di portata, o anche tramite la semplice apposizione di segnali di livello idrometrico corrispondenti alle portate di DMV in corrispondenza delle opere preposte al rilascio del DMV o di sezioni stabili dell’alveo a valle delle opere di presa.

La garanzia circa il rispetto del valore del DMV a valle delle opere di derivazione deve essere periodicamente verificata dall’Autorità Concedente. Detta verifica può inoltre essere effettuata in ogni momento e, in particolare, ogniqualvolta vengano segnalate in alveo condizioni anomale di deflusso minimo. Il controllo è effettuato attraverso la lettura dei misuratori di portata installati o dei sistemi di misura presenti e ove necessario, attraverso una misura diretta della portata istantanea a valle della derivazione, eseguita con modalità oggettive e conformi alla normativa ISO vigente e/o a prassi idrometriche riconosciute. Il Concessionario è tenuto, a norma delle vigenti leggi, a garantire l’accesso dei luoghi all’Autorità Concedente e a supportarne l’attività di verifica.

7. Mancato rispetto del DMV

L’accertamento del mancato rilascio del DMV secondo le previsioni del presente atto, imposto anche nelle more del rilascio della concessione come previsto dal precedente punto 4, costituisce inadempimento delle condizioni essenziali della derivazione ed utilizzazione, e determina l’applicazione dei provvedimenti a carico del concessionario: diffida e avvio del procedimento di decadenza, ai sensi dell’art. 55 del r.d. 1775/1933



Il Presidente del gruppo

Amici Pescatori Sportivi Braone

Prandini Claudio



E tutti gli Amici del Palobbia



TACERE O NON FARE NULLA QUANDO CI SONO IN ATTO DEGLI ABUSI,

È PEGGIO CHE AVERLI COMMESSI.